La giunta del Comune di Milano ha ormai definitivamente stabilito che dal 1 gennaio 2024, in città verrà fissato il limite di velocità di 30 km/h per la circolazione su ogni strada urbana, salvo qualche eccezione ancora da identificare. L′obiettivo dichiarato è quello di eliminare i rischi di incidente stradale.
Ma sarà davvero così?
In realtà, per quanto sia conseguenza logica che diminuendo la velocità dei veicoli è più facile per il guidatore adeguarsi alle necessità di frenata o sterzo, non si può dire altrettanto per una serie di conseguenze negative non immediatamente evidenti e che denotano una certa superficialità nell′adozione della nuova normativa.
Occorre fare una distinzione tra aspetti giuridici e aspetti pratici.
Aspetti giuridici
Iniziando dagli aspetti di natura giuridica, occorre immediatamente constatare come sia del tutto impossibile, allo stato di fatto attuale, per il Comune di Milano, supervisionare sul rispetto di tale limite. Occorrerebbero, infatti, migliaia di telecamere o di agenti di pattuglia solo per monitorare le vie del centro. Questo significa che non essendoci controllo, il più delle volte secondo gli schemi tipici sociologico-criminologici, tale divieto non verrà rispettato. "Non c′è legge, se non si subisce una sanzione per la sua violazione" diceva Kelsen.
In secondo luogo, nel risarcimento per i sinistri stradali gioca il ruolo di protagonista l′assicurazione RC obbligatoria del danneggiante, la quale risponde del danno solo qualora il danneggiato non abbia anch′esso torto (cd. concorso di colpa).
Solitamente le assicurazioni sono ostinate nel liquidare il meno possibile, per ovvi interessi di business, come sarà capitato di accorgersi a molti. Nel nostro caso, per non pagare, basterà per l′assicurazione contestare alla vittima del sinistro che questa non stesse rispettando il limite di 30km/h (ipotesi facilmente accertabile da una perizia cinetico-dinamica). Così facendo in pratica, gli incidenti subiti in città, il più delle volte, si trasformeranno in contenziosi legali in cui la vittima dell′incidente dovrà dimostrare che stava rispettando i limiti di 30km/h mentre subiva il sinistro o altrimenti potrebbe vedersi costretta a riparare ai danni subiti di proprie tasche.
Aspetti pratici
Per quanto riguarda la seconda categoria, gli aspetti pratici, essa è lasciata ad un approfondimento di diverso ordine e non è questa la sede. Tuttavia ne verrà annoverata una sintetica lista qui di seguito.
Innanzitutto la minore velocità del traffico costringe ad un maggiore tempo alla guida, con più stress per i lavoratori che si spostano con il proprio veicolo, e connessi disagi per l′inquinamento acustico dei cittadini(!), inoltre il congestionamento dello stesso traffico produce maggiore inquinamento atmosferico, senza contare poi le numerose conseguenze di ordine secondario (ad es. la circostanza che i mezzi delle forze dell′ordine e ambulanze, con maggiore congestionamento, rischiano di tardare il proprio intervento).
Ma non solo!
Negli orari di punta il tempo alla guida rischia di essere raddoppiato rendendo complicatissime le tante operazioni che molti svolgono in quegli orari (tornare a casa, portare figli a scuola o ad attività extracurricolari, recarsi a fare la spesa etc.) e che in alcuni casi verranno inevitabilmente rimandate o tagliate con conseguenze negative persino sulla piccola economia.
E questi sono solo una minuscola parte di conseguenze prevedibili, senza considerare che secondo le statistiche l′orario in cui avvengono più spesso incidenti mortali in città è quello notturno, quando i semafori sono spenti e i limiti, attualmente di 50km/h, non vengono così assiduamente rispettati.
In conclusione
Alla luce degli aspetti esaminati, in definitiva, sembrerebbe che la decisione del Comune, seppur guidata da buoni propositi, non farebbe altro che generare numerosi altri problemi nel tentativo di risolverne uno minore, ovvero quello degli incidenti per alta velocità in città, risolvibile in maniere differenti e più efficaci (ad es. effettivo controllo sul rispetto de limite dei 50 km/h). A questo punto, la nuova decisione comunale più che una mossa di lotta ai pirati della strada sembra una mossa di solo clamore politico e ben poco ragionata.
Avv. Mattia Barbera - Barber&Partners